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Le radici del Futuro: Viaggio e Memoria tracce, parole, segni. I luoghi della conservazione: MEIS Ferrara – Museo Ebraico di Berlino – Campo di concentramento di Saschenhausen

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Dal 13 al 17 ottobre avrà luogo il Viaggio della Memoria del progetto Le radici del Futuro: Viaggio e Memoria tracce, parole, segni. I luoghi della conservazione: MEIS Ferrara – Museo Ebraico di Berlino – Campo di concentramento di Saschenhausen, che ha avuto un contributo per il viaggio degli studenti da parte dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna.

Progetto
Le radici del Futuro: Viaggio e Memoria tracce, parole, segni.
I luoghi della conservazione
MEIS Ferrara – Museo Ebraico di Berlino – Campo di concentramento di Saschenhausen

Il progetto prosegue il percorso di quello posto in essere lo scorso anno che si è proposto di “seguire” le tracce di quei cittadini ferraresi di religione ebraica che vivevano pienamente integrati nella vita della città nel loro doloroso percorso di deportati e scomparsi ad Auschwitz, con un lavoro che possa aiutare a rispondere alla domanda: dove e come si può conservare la memoria per progettare il nostro futuro?

Ente promotore:
Ass, Istituto di Storia Contemporanea
Soggetti coinvolti:
Liceo scientifico “Roiti Ferrara
Liceo artistico “D. Dossi” Ferrara
Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS)
ANPI sezione di Ferrara

Obiettivo
L’obiettivo, come sopra esposto è quello di rispondere alla domanda: dove e come si può conservare la memoria per progettare il nostro futuro, ponendo in essere un percorso sui e nei luoghi di conservazione della memoria che parta dal Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara al Jüdisches Museum Berlin al campo di concentramento di Saschenhausen.

Il Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) è stato istituito a Ferrara con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare la eccezionale continuità della più che bimillenaria presenza ebraica nella Penisola e documentarne l’importante storia e anche la presenza di un’ostilità di lunga durata sfociata negli avvenimenti estremi posti al centro del Novecento.
Il Museo Ebraico di Berlino è dalla sua apertura nel 2001 una delle istituzioni emergenti nel paesaggio museale europeo. Con le sue mostre e le sue collezioni, ma anche grazie al suo programma di manifestazioni e alle attività didattiche, esso è diventato un nucleo vitale della storia e della cultura ebraico-tedesche, inteso come luogo di ricerca, di dibattito e di scambio di opinioni.
Il Campo di concentramento di Saschenhausen, situato a 35km circa a nord di Berlino, tra il 1936 e 1945 fu uno dei maggiori campi del Reich, dove vi erano detenuti oltre 200.000 prigionieri, fra cui diversi ferraresi.
Il progetto si propone quindi di studiare e mettere a confronto le tre realtà sopra citate per comprendere come si può e si deve conservare la memoria.

Contesto, azioni collaterali
· Lavoro di ricerca d’archivio con gli studenti delle classi del Liceo “Roiti” : analisi del documento storico, come e dove conservarlo. I luoghi della memoria
· Realizzazione con gli studenti del Liceo “D. Dossi” della mostra Le radici del futuro Viaggio e Memoria: tracce, parole, segni che è stata aperta al Castello Estense in occasione del Giorno della Memoria 2015.
· Laboratorio didattico presso il MEIS guidato dalla responsabile del Memorial de la Shoah di Parigi, Laura Fontana, sul tema: i luoghi di conservazione (febbraio 2015)
· Partecipazione degli studenti coinvolti alla fiera del libro ebraico che si terrà a Ferrara dal 25 al 28 aprile
· Ciclo di incontri presso Istituto di Storia e nelle scuole
1) Storia della Comunità ebraica ferrarese
2) Il progetto culturale MEIS
· Laboratorio con le classi ad indirizzo di architettura e Beni Culturali: progettare un luogo di conservazione della memoria

Viaggio a Berlino e campo di concentramento di Saschenhausen
Il viaggio previsto nel mese di ottobre 2015 per un numero di 100 studenti più accompagnatori
Presso lo Jüdisches Museum Berlin oltre alla visita guidata sono previsti incontri con i responsabili del Museo e un laboratorio didattico per gli studenti divisi a gruppi

Attività di verifica
· Incontri di presentazione dei risultati da parte degli studenti partecipanti al viaggio con le classi che intendono procedere in futuro ad un percorso di ricerca simile a quello svolto
· Presentazione pubblica del lavoro di documentazione di tutto il percorso (video) realizzato dagli studenti


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VIAGGIO NELLA COMUNITÀ DEI SAPERI – ISTRUZIONE E DEMOCRAZIA. TERZO CICLO DI INCONTRI

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locandina saperi jpeg

ISTITUTO GRAMSCI FERRARA- ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA
VIAGGIO NELLA COMUNITÀ DEI SAPERI – ISTRUZIONE E DEMOCRAZIA
TERZO CICLO DI INCONTRI
Ottobre-Marzo 2015-16 ore 17-19 SALA AGNELLI- BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA

Le parole per questo millennio

Il terzo Ciclo di incontri del Viaggio nella Comunità dei Saperi intende affrontare le problematiche della quotidianità scolastica attraverso un percorso indicato da parole-guida: IDEE, RAGIONE, IMPEGNO, BENI COMUNI, LEGGEREZZA-RAPIDITÀ-VISIBILITÀ-MOLTEPLICITÀ-ESATTEZZA, DIVERSITA’ ABILITA’, EMOZIONI.
Nei primi due cicli è stata proposta una rilettura del pensiero di intellettuali, che hanno elaborato un importante progetto di istruzione collegato ad un progetto di società, partendo dai classici del primo ‘900 per arrivare, con Chomsky, ai giorni nostri.
Questo percorso del 2015-16 è, invece, orientato a riflettere sui contenuti che sono proposti (o lo dovrebbero essere) nella quotidianità scolastica, sui metodi dell’apprendimento-insegnamento, sui comportamenti relazionali. Avendo sempre come ‘bussola’ le due parole-chiave ISTRUZIONE E DEMOCRAZIA, colonne portanti del Progetto complessivo.
Pensiamo che il sistema istruzione della scuola pubblica italiana vada rinnovato e riorganizzato con le dovute risorse culturali e finanziarie: da decenni ormai è diffusa la consapevolezza che per realizzare apprendimenti significativi, cioè una formazione di qualità per tutti, occorre selezionare saperi essenziali, utilizzare strumenti e ambienti adeguati, praticare metodologie e modalità relazionali innovative. Conseguentemente è necessario abbandonare la logica del programma tradizionale dato da una organizzazione specialistica, accademica delle discipline e da pratiche didattiche ormai divenute granitiche nel corso degli anni.
Le scuole vanno ripensate negli spazi per essere adatte alle esigenze di una didattica in evoluzione e non solo sul fronte della tecnologia: aule ‘aperte’ per conoscenze interdisciplari e saperi attuali. Prima di tutto, però, le scuole devono essere dotate di ambienti sicuri e di strutture e strumenti didattici adeguati al contesto e al numero degli studenti, degli insegnanti e del personale tutto.
La cura della professionalità docente necessita di un costante approfondimento e aggiornamento delle conoscenze, ma deve anche dotarsi di “buone pratiche” didattiche, fatte di tempi distesi adeguati all’età degli allievi, di metodi laboratoriali, cooperativi, per classi aperte, utilizzando al meglio le opportunità educative offerte da un adeguato ambiente scolastico.
Sono comunque presenti in molte scuole e università, pratiche didattiche innovative ed efficaci, attivate da docenti che si autoaggiornano costantemente e che esprimono una alta professionalità. Da queste esperienze è necessario partire per dare spazio a ciò che di ‘buono’ c’è già nel sistema formativo.
La famiglia, da cui proviene la prima e fondamentale educazione, unitamente alla società tutta devono collaborare ad un progetto educativo con finalità condivise.
La scuola da sola non può educare compiutamente.
Siamo quindi convinti che chi tiene davvero al Sistema Formativo sa di doverlo cambiare per metterlo in grado di interpretare questo tempo.
E’ compito dello Stato Italiano e di chi ci governa tutelare, migliorare e diffondere sul territorio sempre più la Scuola Pubblica (a cominciare da quella dell’infanzia) e le Università, secondo Costituzione.
Le scuole, le università sono i luoghi dove si formano le nuove generazioni, dove avviene l’integrazione di culture; non sono un progetto astratto, ma una pratica quotidiana e sono i luoghi dove la nuova
generazione incontra quella che l’ha preceduta. È al loro interno che avviene il passaggio del testimone. Ma chi lo deve accettare lo farà solo se sapremo trasmettergli il valore di quello che riceve dal passato e dal presente per il suo futuro.
Non c’è libertà, non c’è democrazia senza l’educazione (Noam Chomsky)

Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione – aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 dell’ 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’ 8/6/2005. Ai docenti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti attestato per accedere al credito formativo.
Coordinatrice Responsabile: Daniela Cappagli calicantus@alice.it

Clicca qui per visualizzare la locandina: LOCANDINA SAPERI 2015-16


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Albert Schweitzer (1875-1965), a cinquant’anni dalla morte – La musica della vita

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Istituto Gramsci di Ferrara                                              Istituto di Storia Contemporanea

Venerdì 4 settembre 2015 ore 21.00
Ferrara – Chiesa di Santa Francesca Romana
via XX settembre 47

Albert Schweitzer (1875-1965), a cinquant’anni dalla morte
La musica della vita

Musiche di Johann Sebastian Bach (1685-1750) piccoli Preludi ai Corali dalla Clavier-Űbung III (1739), eseguiti dal M. Francesco Tasini

Programma

Introduzione, Fiorenzo Baratelli

Christ unser Herr zum Jordan kam, alio modo, manualiter BWV 685
[Cristo nostro Signore venne al Giordano]
Kÿrie Gött Vater in Ewigkeit, alio modo, manualiter BWV 672
[Kyrie, Dio Padre nell’eternità]
Christe aller Welt Trost BWV 673
[Cristo, conforto di tutto il mondo]
Kyrie Gott heiliger Geist BWV 674
[Kyrie, Dio Santo Spirito]

1° dialoghetto, Quale Gesù?
lettori, Magda Iazzetta e Piero Stefani

Allein Gott in der Höh sei Ehr’ BWV 675
[Al solo Dio, sia gloria nei cieli]
Vater unser im Himmelreich, alio modo, manualiter BWV 683
[Padre nostro nei cieli]
Fugetta super Dieß sind die heiligen zehen Geboth, manualiter BWV 679
[Questi sono i dieci santi comandamenti]

2° dialoghetto, Il rispetto della vita
lettori, Maria Luisa Sgargetta e Piero Stefani

Aus tieffer Noth schrey ich zu dir, alio modo, manualiter BWV 687
[Da una profonda angoscia grido a te]
Francesco Tasini, Schweitzer organologo, musicologo e interprete di Bach
Meine Seeele erhebt den Herren BWV 713
[L’anima mia magnifica il Signore]


Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Vicolo Santo Spirito 11 44121 Ferrara
Tel e Fax: 0532/207343
Email: istitutostoria.ferrara@gmail.com