Abitata da popolazioni illiriche, la Regione Balcanica viene conquistata da Roma (219 a.c.) per la posizione geografica ed anche per le sue miniere di ferro, rame, salgemma
Quando l’Impero Romano si divide in Impero d’Oriente e Impero d’Occidente, la regione balcanica resta con l’Impero Romano d’Oriente (o Bizantino) 476 d.c.
La regione vede quindi le invasioni barbariche (Visigoti, Bulgari, Avari, Slavi, Unni) che determinano la caduta dell’Impero romano d’Occidente, mentre l’Impero Romano Bizantino resiste altri 1000 anni
L’Impero Romano d’Oriente (o Bizantino) crollerà nel 1453 a causa delle conquiste da parte dell’ Impero Ottomano (da Othman, fondatore dell’Impero Turco)
Chi erano i Turchi e da dove venivano?
Erano gli abitanti della penisola turca dell’Anatolia (Asia Minore). Si convertono all’ISLAM nel 1288 sotto
Ohtman; nella 2° metà del ’300 conquistano tutta la penisola balcanica e nel 1453 conquistano
Costantinopoli (già Bisanzio), la chiamano Istanbul e ne fanno la loro capitale
L’Europa perde così la via terrestre per le Indie (questo fatto porterà Cristoforo Colombo a cercare una nuova via marittima per le Indie e scoprirà l’America)
La conquista di Bisanzio tuttavia darà luogo al primo conflitto religioso fra musulmani (turchi) e cristiano-ortodossi (la sede della cui chiesa da Bisanzio si sposta a Mosca). Quando la Chiesa ortodossa di Bisanzio risalì il Dnjepr e il Volga, rifugiandosi verso i boschi del Nord, il Cristianesimo dei Greci, minacciato dall’avanzata dei Turchi, penetrò verso quella che sarebbe stata la 3ª Roma: Mosca
Contemporaneamente inizia l’espansione dell’Impero austriaco (per contrastare l’invasione turca)
Col passare dei secoli la regione balcanica si troverà al centro delle lotte fra 3 imperi: Austria(dinastia degli Asburgo) Turchia (Impero Ottomano), Impero Russo
Impero Austriaco e Impero Russo, cercando verso il Sud uno sbocco sul mar Mediterraneo, si scontrano con l’espansionismo dei Turchi, già in declino per problemi interni.
Nel 1912-13 alcuni stati balcanici di religione cristiano-ortodossa (Serbia, Bulgaria, Montenegro, Grecia), superando le rivalità interne, fondano la Lega balcanica con lo scopo di battere i tentativi di snazionalizzazione (indipendenza e sentimento nazionale) da parte dell’Austria e della Turchia. La vittoria della Lega trasforma il patriottismo in nazionalismo , appoggiato dall’Imperialismo russo. Questo successo attira verso la Serbia la simpatia di tutti i popoli slavi ancora sotto l’Austria, nella visione di una futura "grande Serbia".
L’economia austro-ungarica dipendeva in grande misura dal capitale straniero (in particolare tedesco, ma anche francese). La borghesia austro ungarica a sua volta esportava capitali in Serbia, Romania, Bulgaria, Grecia, mirando all’asservimento economico e politico dei popoli balcanici.
All’inizio del ’900 (1904/5) si verifica una grave crisi politica interna fra Austria e Ungheria. Le classi dirigenti dell’Austria-Ungheria ritenevano che il modo migliore per superarla fosse la politica oppressiva nei Balcani e la preparazione alla guerra.
Il più energico promotore fu il "Partito della guerra" capeggiato dall’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, per scongiurare nei Balcani la nascita di un grande stato indipendente degli Slavi del sud.
La monarchia austro-ungarica si armava a ritmo serrato. Imperialisti tedeschi ed austriaci ritenevano che il rapporto di forza fosse a loro favore; pertanto, si incontrarono a Konopiste, l’imperatore tedesco Guglielmo II e Francesco Ferdinando, fautore del TRIALISMO (corrente politica della vecchia monarchia austro-ungarica, tendente a dividere l’Impero in tre parti: Austria, Ungheria, Regione slava del sud). Dopo Konopiste Francesco Ferdinando andò in Serbia (giugno 1914). L’arrivo del principe ereditario e le manovre militari al confine furono interpretate come una provocazione ed eccitarono lo spirito nazionalistico della gioventù serba.
ANTEFATTO
LA GUERRA
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Ultima modifica: lunedì 19 febbraio 2006
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